umbrialibri(Com’è brutto il logo di quest’anno…!)
Daria

Ha aperto stamani i battenti l’edizione 2009 di Umbrialibri, l’annuale kermesse che la Regione organizza ogni anno sul finire dell’autunno.
Si svolge in massima parte nel centro storico di Perugia verso il quale vorrebbe convogliare presenza e attenzione, ma probabilmente anche quest’anno perderà il match con Eurochocolate…
Non è una bestemmia il confronto tra una manifestazione commerciale rivolta a un pubblico indifferenziato e di bocca buona e una inevitabilmente più elitaria, per la platea  ben più ristretta di lettori di libri.
I giovani che affollano i festival culturali di Modena, Mantova, Pordenone di certo non sono gli stessi che arrivano a Perugia per la fiera del cioccolato anche se la partecipazione è altrettanto (se non più) numerosa. Albergatori, ristoratori, baristi e negozianti guadagnano persino più che da noi…
E Umbrialibri? Le finalità dichiarate sono due: far crescere l’amore per i libri, la passione per la lettura, il dibattito culturale e civile; promuovere l’editoria regionale, i libri di scrittori umbri e quelli sull’Umbria. Sono l’uno e l’altro obiettivi rispettabili, ma non sovrapponibili.
Per soddisfare la prima finalità (suscitare l’amore per la lettura) non bastano le dignitose seppur scarne presenze di scrittori e intellettuali italiani, sarebbe indispensabile  invitare anche autori e critici di livello internazionale.
Per una mostra invece che voglia promuovere l’editoria e gli scrittori umbri è necessario mettere loro e i loro libri al centro dell’attenzione.
Tentare di mettere insieme le cose prendendo a titolo un tema onnicomprensivo come ‘Terra’ non serve a nulla.
Umbrialibri, se non vuole morire di stanchezza e di confusione, deve crescere.
E CRESCERE VUOL DIRE SCEGLIERE.
Salvatore Loleggio