La sopravvivenza dell’umanità è stabilita dal rispetto di regole imposte: se passo con il rosso non solo metto a repentaglio la mia vita, non solo metto a repentaglio la vita di chi fortuitamente s’imbatte in me ma così facendo mino anche alla base le leggi della coesistenza civile.
Il rispetto delle regole è fondamento di ogni collettività.
Il Governo d’Israele è passato con il rosso.
Andando all’arrembaggio di una nave in acque internazionali oltre ogni ragione e legge.
il Governo di Netanyau  ha negato entrambe: non si passa con il rosso senza alcun motivo!
Non s’infrangono le regole della convivenza tra i popoli; non  si può permettere di tornare alla pirateria…. Assaltare una nave in acque internazionali lo riporta indietro di trecento anni: significa cancellare la civiltà.
E’ pur vero che l’embargo imposto dal Governo d’ Israele alla popolazione della striscia di Gaza è un atto di profonda inciviltà ma andare all’arrembaggio e sequestrare una nave che trasporta aiuti umanitari, che ha un equipaggio composto da rappresentanti di diversi stati, che trasporta cemento, beni di prima necessità ecc. stabilisce un punto di non ritorno: l’attacco delle teste di cuoio di Netanyau  provoca orrore e ripulsa.
A chi serve questa strage d’ innocenti?
Lo Stato d’Israele si sente così più sicuro? Ma perché?
Perché ogni volta che la pace sembra vicina Israeliani o Palestinesi fanno precipitare la situazione?
Solo due giorni prima il capo di Hamas dichiara  che è possibile che venga da loro legittimato il governo di Israele. Ed ecco la risposta: …. sangue!
Così il business della guerra va avanti sulla pelle di ebrei e palestinesi…
E su quella dei pacifisti sequestrati  da Israele; colpevoli di cosa?
Naturalmente noi  italiani ci comportiamo sempre allo stesso modo:  il ghigno del Ministro degli Esteri Frattini che dà la colpa del sequestro  ai pacifisti che si rifiutano di firmare un’autoaccusa…. è osceno!

Marco Pedercini