merloni

Il Prof Francesco Merloni dell’ Ateneo di Perugia ha tenuto una relazione, nel primo incontro organizzato dal gruppo di PERPERUGIA il 17 aprile 2009, incentrata su questi tre aspetti fondamentali della convivenza civile e sociale: l’etica coniugata alla trasparenza nella Amministrazione del Bene Pubblico. Certo, sembra una testimonianza rivoluzionaria parlare di simile argomento nella temperie politica (parlatene con Berlusconi o con i coraggiosi imprenditori che hanno avuto in regalo l’Alitalia) ed informativa attuale (leggete mai nei quotidiani o settimanali di problemi così astrusi dai problemi della gente comune?). In realtà stiamo parlando delle fondamenta di uno Stato Liberale così già designate nell’800 da filosofi ed economisti liberali. Ne aveva fatto pietra angolare del suo agire politico ed economico anche Ernesto Rossi, leggete qualche sua pagina e vedrete come coniugava questi aspetti con la laicità dello Stato e con la possibilità di dispiego delle energie di tutta la società. Eppure parlarne oggi sembra quasi rivoluzionario. Vi sono due punti di partenza per affrontare il tema della corretta conduzione della Pubblica Amministrazione:
L’approccio giuridico e quello filosofico
Approccio filosofico: per giustificare, per dare una base morale al potere (utilitarismo, teoria della giustizia, etiche religiose, ecc.).
• Approccio giuridico: l’etica pubblica equivale al complesso delle regole che garantiscono il risultato di scelte pubbliche, non in sé “giuste”, ma “imparziali”, non impropriamente condizionate da interessi particolari
• Noi partiamo da tre assunti:
–  nella società moderna, anche in presenza di fenomeni di privatizzazione, purtroppo anche di beni e servizi essenziali (l’acqua, l’energia, il trattamento dei rifiuti -le utilities come vengono chiamate- e molte altre, forse anche il cardine della Sanità Pubblica) l’area delle decisioni pubbliche (di regolazione o di prestazione) non si riduce o mantiene in ogni caso un peso assai rilevante. Tutti i titolari di poteri pubblici, abbiano essi compiti di indirizzo politico, di gestione, di interpretazione e applicazione di norme giuridiche, operano o dovrebbero operare nel perseguimento di un interesse generale, che si confronta con, ma in definitiva trascende, gli interessi particolari sui quali la decisione pubblica incide. Per questo occorre assicurare il più diffuso rispetto di regole volte ad indurre nei titolari di poteri pubblici comportamenti “virtuosi”, cioè decisioni volte alla cura dell’interesse generale.
–  Anche le scelte politiche, che sembrerebbero il terreno elettivo della “parzialità”, devono essere imparziali. Possono curare determinati interessi collettivi, ma mai interessi particolari in modo precipuo.

Il cittadino, nonostante tutto, ancora oggi si aspetta comportamenti imparziali dai titolari di funzioni pubbliche.
• La politica dovrebbe partire da un orientamento: la legge, il regolamento, l’atto generale (il PRG), l’atto di indirizzo verso l’amministrazione.
• Il cittadino vota su programmi e si attende che gli eletti li realizzino
• Il cittadino si attende però che l’organo politico sia imparziale: lavori nell’interesse generale, non di interessi particolari ( di singoli o di gruppi)
• Il cittadino elettore ambirebbe conoscere le cause di ineleggibilità, le incompatibilità e le incandidabilità di coloro che ambiscono ad ammistrarLi, vorrebbe altresì sapre se esistono conflitti di interesse, se le forze politiche abbiano codici etici e la loro applicazione nella scelta dei candidati.
• Le esperienze straniere: Inghilterra e stati Uniti sono illuminanti al riguardo UK e USA, li ci si dimette se non si è dichiarato in capagna elettorale il regalo di qualche lobbista, oppure si lascia la carica di  ministro se si è toccati da una semplice indagine amministrativa, mica giudiziaria?!

La stessa trasparenza dovrebbe essere propria dei funzionari pubblici: svolgono una funzione appunto al servizio della collettività e la loro competenza dovrebbe essere il metro di giudizio non l’appartenenza politica. Se non si amministra bene si revoca il mandato. Conoscete qualche Direttore Generale Pubblico rimosso per incapacità? O almeno giudicato nel suo agire? Proprio per questo L’Italia è tra i paesi a più alta corruzione “percepita”. Va sviluppata la cultura dell’etica dal basso, dal comportamento più comune. Non dovrebbero servire gabellatori con telecamere, gestite da privati, ai semafori delle città. Ma purtroppo dall’alto non vengono esempi significativi. La politica deve fare molto di più: regole per se stessa e regole per i pubblici funzionari. La “CASA di VETRO” così si vorrebbe che sia il Palazzo della Amministrazione.  Il cittadino deve conoscere per controllare l’esercizio del potere (che sia coerente con la legge, con gli impegni assunti, con l’interesse generale). Accesso e pubblicità sono gli strumenti della trasparenza: accesso ai documenti ed atti pubblici se richiesti dal singolo cittadino, pubblicità in quanto le informazioni dovrebbero essere fornite come dovere della Pubblica Amministrazione (rivoluzionario… eppure è così in Svezia, Danimarca, Germania…. mica nella Corea del Nord?!).

PROPOSTE CONCRETE
Per i programmi nelle prossime elezioni amministrative
Etica:
1)Un codice di comportamento per gli eletti e i titolari di cariche pubbliche; 2) Pubblicità dei criteri adottati per la selezione delle candidature (quanto agli interessi e alla moralità dei candidati); 3) Non candidare magistrati o dirigenti pubblici se non dopo che abbiano lasciato l’incarico da almeno due anni; 4) predeterminare rigorosi criteri e procedure pubbliche per la nomina dei soggetti con incarico fiduciario (vertici delle amministrazioni, manager degli enti e delle società); 5) predeterminare procedure per la scelta dei dirigenti, dare incarichi di lunga durata, rispettare la distinzione tra compiti politici e amministrativi; attribuire retribuzioni aggiuntive solo sulla base di valutazioni trasparenti dei risultati ottenuti; 6) predeterminare in modo rigoroso il ricorso a dirigenti esterni (solo se le competenze non ci sono); 7) codici di comportamento specifici per i soggetti con incarico fiduciario e per i dirigenti; 8 ) predeterminare i criteri per la eventuale esternalizzazione di attività; 9) predeterminare i criteri per l’assunzione e la gestione di servizi pubblici

Trasparenza
A) Pubblicare, nei siti:
1) tutti gli atti amministrativi di indirizzo adottati, 2) l’elenco degli atti amministrativi di gestione (da rendere accessibili su richiesta del cittadino), 3) il modello organizzativo degli uffici (le loro competenze), 4) gli atti organizzativi, degli organi di indirizzo e dei dirigenti, 5) le retribuzioni, di base e accessorie, dei soggetti con incarico fiduciario e dei dirigenti, 6) la motivazione delle nomine effettuate da parte degli organi di indirizzo politico, 7) la motivazione, in base ai risultati ottenuti, dell’attribuzione di premi e retribuzioni accessorie, 8 ) il bilancio dell’ente, in forma comprensibile (e con l’assistenza tecnica al cittadino), 9) l’elenco dei manager degli enti strumentali e delle società in controllo pubblico nonché di tutti i soggetti nominati in enti, associazioni e fondazioni private con l’indicazione delle relative retribuzioni, di base e accessorie, 10) i bilanci degli enti strumentali e delle società in controllo pubblico, 11) convocare udienze pubbliche aperte alla cittadinanza per: a) l’assunzione di servizi pubblici e per la decisione sulle rispettive forme di gestione; b) le variazioni dei piani regolatori; c) l’approvazione di accordi e progetti di trasformazione urbanistica presentati da privati
B) Facilitare l’accesso ai documenti amministrativi non solo degli interessati, ma dei cittadini (senza obbligo di motivazione dell’accesso) mediante:
– la attivazione di motori di ricerca che consentano al cittadino di prendere visione, per via elettronica e di riprodurre documenti di suo interesse, con costo a suo carico
C) Quanto sopra si ispira a:Valori democratici e liberali: libera espressione delle proprie energie senza legami invisibili, Valori di sinistra: solo con l’affermazione di questi strumenti i cittadini hanno la prospettiva di battersi per politiche “sociali”
Dietro la corruzione e il segreto ci sono sempre interessi “forti”.

Un sentito Grazie al Prof Francesco Merloni
Maurizio del Pinto per il gruppo di PERPERUGIA