Le città devono appropriarsi e gestire i dati riguardanti le persone, l’ambiente, gli oggetti interconnessi, il trasporto pubblico e i sistemi energetici considerandoli un bene comune. Le infrastrutture di raccolta, visualizzazione e analisi dei dati che alimentano le centrali operative di proprietà delle grandi aziende del settore tecnologico potranno essere sfruttate dai cittadini per sollevare questioni relative alla corruzione, all’equità della distribuzione delle risorse municipali e ad altri temi riguardanti il potere e il libero accesso, contribuendo così a una maggiore autonomia e all’autogoverno della comunità.

Dal libro Ripensare la Smart City, Francesca Bria e Evgeny Morozov, Codice Edizioni , 2018, pag. 88-89