vittorio_sermontiVittorio Sermonti è scrittore, traduttore di teatro, lettore di Dante, negli interstizi: regista di radio e tv, giornalista, docente di Italiano-Latino al liceo e di tecnica del verso teatrale all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, consulente CEE, narratore, poeta, ecc..

‘E’ la qualità del silenzio che mi regalano i miei ascoltatori, la cosa più preziosa, che per me vale la mia lettura e anche i testi che sto leggendo. E poi non mi piace la parola “divulgazione”, che suggerisce l’idea che io distribuisca tesori che mi appartengono. Il mio sforzo invece è di servirmi di opere assolute, o meglio delle storie, delle favole, della ressa di indizi e della spaventosa bellezza di testi come la Divina Commedia e l’Eneide per snidare da ognuno dei miei ascoltatori la sua piccola inconfessabile grandezza. E’ per questo che la gente mi ringrazia: perché dopo la mia lettura fa un’esperienza di sé. “Non sapevo che mi piacesse Dante”, mi ha detto una volta uno spettatore, “mi sono sempre considerato un medio imbecille”. Io non mi rivolgo alle masse, ma ad una pluralità di singoli che arriva ad essere per una sera, una vera comunità’.
Tratto da ‘L’incanto di Vittorio Sermonti’ pubblicato il 18 settembre 2007 in http://www.booksblog.it/post/1855/lincanto-di-vittorio-sermonti

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Vittorio Sermonti, scrittore, traduttore di teatro, lettore di Dante (negli interstizi: regista di radio e tv, giornalista, docente di Italiano-Latino al liceo e di tecnica del verso teatrale all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, consulente CEE, narratore, poeta, ecc.), è nato a Roma nel 1929. Ha pubblicato, fra l’altro, tre romanzi (La bambina Europa, Sansoni 1954; Giorni travestiti da giorni, Feltrinelli 1960; Novella storica su come Pierrot Badini sparasse le sue ultime cartucce, Garzanti 1968), un libro di racconti praghesi (Il tempo fra cane e lupo, Bompiani 1980), un saggio-epopea sui campionati del mondo di calcio (Dov’è la vittoria?, Bompiani 1983-2004), tre volumi danteschi in forma di racconto critico (L’Inferno di Dante, Rizzoli 1988; Il Purgatorio di Dante, 1990; Il Paradiso di Dante, 1993: i primi due con la supervisione di Gianfranco Contini; riediti con ampie modifiche nel 2001), un libro di versi (Ho bevuto e visto il ragno, Il Saggiatore, 1999), nel bicentenario leopardiano un libretto d’opera per Giorgio Battistelli (Giacomo mio, salviamoci!), 14 racconti estratti dalle partiture di 14 opere verdiane (Sempreverdi, Rizzoli 2002), il libretto di Gesualdo, Considered as a Murderer per Luca Francesconi (Amsterdam, 2004). Tra il 1995 e il 1997 ha letto nella basilica di San Francesco a Ravenna l’intera Commedia; tra il 2000 e il 2002  l’ha letta al Pantheon di Roma, dal 2003 al 2005  a Firenze (Cenacolo di Santa Croce) e a Milano (S. Maria delle Grazie), nel 2006 a Bologna (Santo Stefano). Nell’autunno 2006 (Milano, Santa Maria delle Grazie) e nell’autunno 2007 (Roma, esedra del Marco Aurelio nei Musei Capitolini) ha letto i XII libri dell’Eneide tradotti da lui, e pubblicati nel maggio 2007 da Rizzoli (ediz. ampiamente riveduta, BUR 2008). Nel settembre 2009, sempre per Rizzoli, uscirà un volume di saggistica varia e stravagante: Il vizio di leggere. E’ membro dell’Accademia Virgiliana di Mantova, membro d’onore della «Dante Alighieri» di Parigi, membro dell’Aspen Institute Italia e cittadino onorario di Ravenna.